MOZIONE n. 86 del 19/05/2021
Costruzione del Ponte sullo Stretto e relativa proposta di Deliberazione in merito, da parte del Consiglio regionale della Calabria.

Il Consiglio Regionale,

Premesso che:
- Il Governo centrale ha predisposto un piano strategico che vuole guadare al futuro della nostra nazione e non si pone solo un problema di ripresa economica dalla pandemia, ma di modernità del Paese Italia. - In un processo di modernizzazione nazionale di tale portata la regione Calabria deve riuscire ad essere al passo coi tempi per non restare ancora una volta marginalizzata. - Il Governo pur avendo messo in campo un piano di investimenti ambizioso, quest'ultimo non soddisfa pienamente la nostra regione, perché non contempla il Ponte sullo Stretto. - La costruzione del Ponte sullo Stretto, come mega opera strategica, continua a sollecitare il dibattito politico sul tema, per non perdere questa occasione più unica che rara di convergere sull'idea che sia arrivato il momento di realizzarla. - La realizzazione del Ponte potrebbe essere la vera sfida per il rilancio della nostra terra sotto tutti i punti di vista, che proprio in questo momento ha bisogno di coraggio e di guardare oltre. - Il Consiglio regionale della Calabria possa imprimere un segnale forte in questa direzione, e che il limite temporale di realizzazione delle opere finanziate con il recovery found possa essere superato con la previsione di differenti coperture finanziarie sulla medesima opera. - Il Ponte costituisce un volano di sviluppo e di ripresa senza precedenti, per cui il nostro territorio non può ancora una volta rinunciare l'idea di vederlo realizzato. Considerato che - Non realizzare il Ponte ci toglierebbe definitivamente ogni possibilità di rilanciare l'intero Mediterraneo ed in particolare la Calabria, mettendola al passo con le altre Regioni d'Europa, rispetto alle quali, in questo momento, purtroppo siamo relegati in ultima posizione. - Fare il Ponte, invece, colmerebbe in parte il mai pagato debito storico, che dalla nascita della Repubblica, il resto d'Italia e soprattutto le regioni del Nord, hanno nei nostri confronti. - Un'opera strutturale di tale portata può rilanciare il ruolo dello Stretto a baricentro dell'Area Mediterranea senza peraltro correre il rischio che i fondi stanziati per la parte pubblica dell'opera, potrebbero dirottarsi verso altre opere, magari disseminate in tutto il territorio nazionale. Questo perché fra costi già sostenuti (250 milioni) e penali dovute per legge e per contratto (800 milioni), la maggior parte di quei fondi di fatto andrebbe dispersa. - Il Mediterraneo è l'area con cui sempre più si dovranno confrontare, oltre a quella nazionale, le economie dei Paesi Europei e del continente africano e la nostra regione è la piattaforma più avanzata per questa grande area di opportunità. Ritenuto che - per raggiungere e consolidare certi risultati, in un momento in cui la questione meridionale pare ritornare all'ordine del giorno nell'agenda politica nazionale, si ritiene indispensabile che la nostra regione vi appaia non tanto per le notizie di cronaca nera, ad opera per lo più della 'ndrangheta, purtroppo, a marchio d'infamia di tutti i calabresi, quanto piuttosto come laboratorio di una nuova idea di Meridione, grazie anche alla possibilità di sinergia politica e programmatica tra due Regioni del Sud, Calabria e Sicilia, che, con la creazione di una infrastruttura come il Ponte sullo Stretto con una campata sospesa di 3.300 metri e una lunghezza complessiva di 3.660 metri, se realizzato, sarebbe il ponte sospeso più lungo al mondo nonché l'ottava meraviglia del mondo. - Per per la sola costruzione del ponte si prevede un costo di 4,5 miliardi circa, che sale a 7,1 miliardi se si considerano anche le opere accessorie e compensative a beneficio del territorio. - Solo con le entrate erariali legate al periodo di costruzione dell'opera, nelle casse dello Stato arriverebbero 8 miliardi di euro, di cui 7,1 miliardi da contributi e imposte. Nei primi 30 anni di gestione, inoltre, le maggiori entrate per lo Stato raggiungerebbero i 107 miliardi di euro. - Il nuovo collegamento, con una larghezza di 61 metri e due torri alte 399 metri, servirebbe un flusso di 6 milioni di veicoli l'anno e di 60.000 treni. E in aggiunta ci sarebbe l'impatto positivo per l'occupazione e per lo sviluppo dei territori coinvolti. - Il Ponte sullo Stretto di Messina renderebbe possibile la creazione di uno dei più vasti sistemi metropolitani del Mediterraneo che comporterebbe la messa in collegamento tra le aree urbane di Reggio Calabria, Villa San Giovanni, Messina e Catania, con la possibilità di accedere a tre distinti impianti aeroportuali, Catania, Reggio Calabria e Lamezia. - Il Ponte sullo Stretto di Messina rappresenterebbe altresì uno stimolo fondamentale per la modernizzazione della rete ferroviaria in Sicilia, oltre che dell'alta velocità/alta capacità ferroviaria che dovrebbe collegare Salerno, Reggio Calabria, Messina e Palermo. Attraverso questo collegamento stabile, quella che ad oggi è una rete locale diventerebbe uno strumento strategico per i trasporti su linea ferrata sia di persone che di merci in chiave sostenibile meno inquinante, così come prescritto dall'UE. - Ci potrebbe essere un ritorno di professionisti, imprenditori, ricercatori, famiglie che vogliano ritrovare una dimensione umana dove fare crescere i loro figli;
un territorio, che, oltre al mare e al sole, possa offrire una adeguata qualità della vita, anche nel senso di opportunità nuove. - Investire sulla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina significherebbe sviluppo del Mezzogiorno per il quale, ad oggi, le risorse previste nei prossimi cinque anni, comprese le opere in corso di realizzazione, non superano i 6 miliardi di euro contro i 40 miliardi di opere previste nel Centra Nord. Un disequilibrio che tradisce la logica del 34% di investimenti complessivi da stanziare per il Sud. - la creazione del Ponte sullo Stretto potrebbe riqualificare e impiegare oltre 120.000 unità lavorative, in un momento storico in cui il lavoro ha assunto un ruolo emergenziale, dove addirittura il tasso di disoccupazione solo in Calabria è del 23%, peraltro tra le regioni europee con il più alto tasso di disoccupazione giovanile fra i 15 e i 24 anni, pari al 52,7% e quello femminile che in alcuni ambiti supera il 60%. - Tutto ciò deve essere perseguito con forza, al fine di prevenire l'emigrazione dei nostri giovani, che sono il tesoro più prezioso di cui non possiamo privarci ancora una volta, dopo il periodo delle grandi emigrazioni degli anni passati, che ci hanno depauperato di un patrimonio inestimabile, che ha certamente contribuito a tarpare le ali dello sviluppo e della crescita del nostro territorio. L'obiettivo è quello di agire per invertire il trend dell'esodo occupazionale, attraverso lo sviluppo di politiche coerenti, in una logica di modernizzazione. - la Regione Calabria, in tutte le sue rappresentanze di maggioranza e opposizione presenti in Consiglio dovrebbe unitariamente chiedere al Governo di impegnarsi per cercare una soluzione politica e finanziaria in via definitiva per non perdere questa opportunità storica. Tutto ciò premesso, considerato e ritenuto, riscontrata l'utilità e l'importanza che riveste l'opera strategica della mega creazione del Ponte sullo Stretto, vista la rilevanza dell'analisi dei sopracitati aspetti, non rimane che confidare nel buon senso degli addetti ai lavori e nella sete di rivalsa per il futuro della nostra terra, dell'Europa e di tutta l'area Mediterranea che dovrebbe alimentare ogni organo politico chiamato ad adottare delle decisioni. Pertanto, in ossequio ai principi di ragionevolezza, di efficienza, economicità, efficacia, buon andamento ed imparzialità, pubblicità e trasparenza della Pubblica Amministrazione,
Impegna la Giunta regionale
nonché gli organi amministrativi all'uopo preposti, in occasione della Seduta di Consiglio regionale della Calabria del 19 maggio 2021 ad adottare ogni iniziativa utile ad affrontare la questione "Ponte sullo Stretto" e propone a tutti gli organi politici ed istituzionali preposti, dal Presidente f.f. della Regione Calabria agli assessori quali componenti la Giunta regionale ed ai colleghi Consiglieri, di prendere posizione e discuterne affinchè il Consiglio regionale della Calabria, si determini ufficialmente nel merito, con apposita deliberazione da portare a conoscenza ed interloquire con il Governo centrale. Atteso che la presente istanza trova la sua ragion d'essere nel significato più autentico della politica, intesa quale strumento al servizio dei cittadini e che nel recepire le loro istanze e i loro bisogni deve necessariamente produrre atti che rispondano effettivamente alle necessità dei medesimi, colmando la distanza che spesso si crea tra le istituzioni e la collettività.

Allegato:

19/05/2021
P. CAPUTO, D. GIANNETTA